1. Ode Anal


    Date: 6/25/2016, Categories: Anal, First Time, Author: giessestory, Rating: , Source: xHamster

    Ho asperso il budello con acqua di rose, accorta è stata la mia dieta, mi sono astenuta dal cibo piccante che infiamma, e pure dall'afrodisiaco, che eccita la pelle. Questa notte ho dormito beata, e ho trattenuto il tremore dell’emozione, la speranza e il desiderio... E la sera, lievi unguenti ho dedicato allo sfintere per renderlo cedevole, appetitoso e morbido. Non è stato facile trattenere le dita: sciogliendo le creme, trasmettevano calore... e dopo il calore, la voluttà. Il piacere di soffrire l’attesa, è stato più forte! Devo farcela e devo aspettare: aspettare e intanto godere quest’ansia. L’ansia che mi stringe il petto e mi fa pulsare la vagina. Ora che attendo non trovo la giusta posizione, non so darmi pace: che fare. Provo a immaginare come sarà il tuo “scettro” e quali desideri vorrà esprimere, stavolta. Indecisione: apro adesso il mio ano? Vuoi che nasconda la sofferenza e il primo dolore, o preferisci vedermi soffrire e... attardarti penetrando? Vuoi scapicollarti nel foro in un colpo solo? Battere subito, col martello, in una prima, veloce sequenza senza freni... o preferisci essere Tu, padrone della dilatazione? Vuoi vedere le natiche sussultare? I nervi che tirano i tendini, le ginocchia incontrollabili, e i piccoli piedi, che si accavallano per stemperare la veemenza l’attacco? Non so... lascio tutto a te! Dopotutto sarai il Padrone, manca poco. Immagino il pene, immagino il glande setoso: i preliminari, la bocca che lo riceve, le labbra sfregate... poi la ...
    gola piena; il respiro impedito dalla tua pressione. E la pelle... molle, indomabile, intorno al prepuzio, quella pelle succosa che scenderà nel mio anfratto. L’unica cosa che temo veramente è il tempo! Quanto ti ci vorrà? Tu sei “lungo”, mio principe: puoi metterci un’ora... lo so! Dovrò soddisfare le ubbie del tuo piacere. Ti sento, lo sai? Anche se mi stai dietro; sento il ritmo che prendi e il calore che ti sale alle tempie... sento quando ti perdi, e mi scopi in maniera meccanica. Se l’erezione si abbassa, esci dal buco con un piccolo “plop”. Giri intorno al divano e pretendi di nuovo la bocca, senza decenza, senza rispetto, portandoti appresso sapori inattesi e aromatici che vengono dalla parte più calda e profonda di me. Ti lasci andare, socchiudi gli occhi, il glande diventa enorme e tu scappi dietro ed entri facilmente nel culo: adesso si è arreso. Il primo piacere è passato da tempo; ora sono solo un buco che tu usi senz’amore. Non ti basta, non ti basta mai... ora non mi apri più, anzi... mi stringi. Mi tieni le natiche, unisci le mie cosce, aneli a un fodero più stretto e serrante. Ritmo, cadenza... guardo lo specchio: sei una trivella che entra e ritorna. La febbre mi assale di nuovo solo quando capisco il tuo gesto. Esci dall'ano, nonostante il tuo pene sia in tiro, inizia la masturbazione più bella... Con il palmo, mi tieni pressata la schiena, con l’altra mano ti meni, a velocità incostante, spasmodica. Ogni tanto, la punta del glande mi flagella le natiche: è ...
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